
Mi chiamo Giorgia Alice e sono nata a Torino il 29 luglio 2003. Vivo a Venaria Reale da quando ne ho memoria e sono la prima di una lunga serie di fratelli. Andando per ordine di età, Andrea, Giulia, Leonardo e Riccardo. Abbiamo origini abruzzesi che sientiamo moltissimo pur essendo tutti nati e cresciuti in Piemonte. Ogni anno trascorriamo l’estate a Pineto, una città a una ventina di km da Pescara dove vive parte della nostra famiglia.
Attualmente frequento il primo anno di Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni presso l’Università degli Studi di Udine (nella sede di Gorizia).


Il 16 luglio di quest’anno, che tra l’altro è anche il giorno in cui cade il compleanno di mia zia, ho ottenuto la Laurea triennale in Scienze della Comunicazione presso l’Università degli studi di Torino.

I have a classical education and, in particular, I graduated on July 4, 2022, from the Liceo Classico e Musicale Cavour in Turin. These were formative years that shaped me as a student but also, and above all, as a person. Thanks to some teachers I had the privilege of meeting along the way, I discovered my vocation and decided to focus my studies on the immense world of communication.
Le mie passioni
Possiedo e cerco di coltivare varie passioni:
Cultura e arte
Amo andare al cinema. Nonostante tutte le piattaforme di streaming, di cui peraltro possiedo gli abbonamenti, nulla equipara le emozioni che provo nelle sale. Inoltre, apprezzo moltissimo il teatro, in particolare le tragedie, e negli ultimi anni ho avuto il privilegio di assistere a varie opere liriche presso il Teatro Regio di Torino, che per l’appunto offre abbonamenti per giovani a prezzi stracciati.
Mi appassiona anche il balletto, soprattutto perché mio fratello Andrea è un ballerino di danza classica e contemporanea. Sempre con Andrea, ho fondato un bookclub a cui hanno aderito molti nostri amici. Il tutto nasce certamente dalla nostra passione comune per la lettura, ma anche dalla consapevolezza che essendo studenti universitari è facile accantonarla. L’obiettivo è spronarci reciprocamente così da continuare a coltivarla. Ogni anno vado al Salone del Libro di Torino e, durante l’ultima edizione, ho avuto l’onore di assistere alla presentazione del romanzo Tatà di Valerie Perrin.
Viaggi
Viaggiare mi fa sentire viva. Il primo viaggio fuori dall’Italia di cui abbia memoria è stato quello a Barcellona con la mia famiglia quando ero molto piccola. Essendo una famiglia numerosa, non è stato semplice riorganizzare altri viaggi fuori dall’Italia, ma adesso sto investendo moltissimo su questo.
Due anni fa sono andata a Parigi, approfittando anche della vicinanza rispetto a Torino e del fatto che ci siano tantissime iniziative per far avvicinare i giovani alla cultura. Una su tutte, la possibilità di visitare gratuitamente i musei. L’anno scorso mia zia mi ha regalato un viaggio a Vienna che, sinceramente, è la mia città del cuore. Infatti, nonostante avessi aspettative più alte per Parigi, Vienna mi è rimasta impressa in un modo tanto vivido da sembrarmi quasi un posto in cui ho vissuto. Ho apprezzato la sua grandezza, maestosità e silezio. Mi ha davvero colpita che una città così grande fosse tanto silenziosa. Quest’estate mi è stato regalato un viaggio in Portogallo in occasione della mia laurea. Ho deciso di fare un road trip di 7 giorni in cui ho visitato varie città: Porto, Aveiro, Coimbra, Nazarè, Obidos e Lisbona. Sono esperienze che mi hanno arricchito e che voglio continuare a coltivare nel tempo, soprattutto quando avrò un’indipendenza economica.
Infine, grazie all’Università, sto avendo la possibilità di “viaggiare virtualmente”. Ho aderito infatti a un programma di exchange online chiamato VEEDUD, attraverso il quale parlo con ragazzi di Edimburgo che vogliono imparare l’italiano. Non è un viaggio nel senso tradizionale, ma mi permette comunque di entrare in contatto ed esplorare una cultura diversa, facendo al contempo conoscere la mia.
Cucina
Cucinare mi fa sentire a casa. Ho ereditato questa passione da mia nonna Franca, con cui trascorro pomeriggi interi impastando e infornando le nostre creazioni. Lo scorso Natale ci siamo anche regalate dei grembiuli abbinati, così da rendere il tutto più professionale. Entrambe non siamo per nulla precise sulle quantità. Più che su grammi e litri, ci basiamo su pizzichi, manciate e spruzzatine. Dopotutto, è giusto tramandare le ricette con un grado di imprecisione tale per cui ciascuno possa poi personalizzarle. La cucina per me è passione, non razionalità. Durante i periodi più stressanti, sono solita cucinare dolci su dolci… insomma, amici e parenti aspettano con ansia le mie sessioni d’esame.



Il mio monito
Sapere aude.
– Abbi il coraggio di sapere.

Questa massima rappresenta il cuore del mio approccio all’Università e, in generale, alla vita. Non posso affermare che mi rappresenti (o che mai mi rappresenterà) e credo che il bello stia proprio nell’infinità di una ricerca che non verrà mai ad esaurirsi.
Per me il coraggio di sapere sta nella quotidiana presa di coscienza della propria ignoranza. Ignoranza intesa nel senso etimologico del termine, e quindi come mancanza di conoscenza. L’ignoranza non è un limite, ma l’unico strumento che ci permette di vedere l’orizzonte potenziale che si dispiega davanti a noi.
